Sette proposte per una politica globale di lettura
1.Implicazione di ogni individuo nella responsabilità ed il potere
L'aumento del numero di lettori passa per un'evoluzione nella divisione del potere, dell'implicazione e della responsabilità collettive ed individuali. Una collettività prodotte soltanto un numero di lettori che li fa bisogno, cioè un numero di persone capace di provare, dividere e praticare un certo modo di relazione al mondo. Persone capace di avere un comportamento costruisce col'indietreggiamento, persone capace di teorizzare l'esperienza in corso per trasformarla e capirla.
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2. Informazione ampia e permanente sulla natura e le sfide della lettura
Non si diventa lettore cosi, senza niente da fare, ma con un passo volontario che si sostiene su prese di coscienza multiple, tanto per il modo di apprendere che per la rimessa in discussione dello statuto del non lettore, bambino o adulto. Questo lavoro permanente d'informazioni deve passare per altri mezzi che lo scritto per toccare i non lettori sui loro luoghi di vita.
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3.Moltiplicazione di circuiti-breve di diffusione di nuovi scritti
L'aumento del numero di lettori passa per lo sviluppo degli scritti che lavorano, nella loro concezione, dei referenziali e dai punti di vista diversi da ciò che si scrive oggi per il cerchio relativamente ristretto dei lettori. In altri termini, per coinvolgere ulteriori lettori, lo scritto deve, non popularizzarsi ma al contrario guadagnare in rigore, essere capace di approfondire esperienze umane più differenziate. Questi scritti potranno emergere soltanto attraverso il confronto con i nuovi lettori stessi in un processo d'invenzione reciproca, di scambio e di creazione dove si inventano in stesso tempo dei testi, degli autori, dei lettori per altri sguardi sul mondo.
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4.Altri sguardi sugli scritti esistenti e nascita di modi nuovi di lettura
Sviluppare la lettura, sono favorire processi d'osservazione, d'analisi, di studio e di distacco riguardo agli scritti stessi piuttosto che di lavorare sul modo del proselitismo come se il non lettore fosse uno incrédule che bisognerebbe convertire in urgenza. Ciò che deve essere ricercato, è l'implicazione di ciascuno nella conoscenza e la comprensione del funzionamento dello scritto come oggetto sociale. La lettura non è né una fuga né un'evasione, né “una un passatempo ma lo strumento che permette di superare le apparenze.
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5.Formazione comune dei CO-insegnanti per azioni comuni
L'aumento del numero dei lettori passa per il relè di una folla di istruttori, istituzionali o no, che si tratti di insegnanti, genitori, bibliotecari, animatori di centri di passatempo, lavoratori sociali,
Partecipanti nelle associazioni… È impossibile che quest'attori portano il loro contributo ad una politica di lettura se non hanno la possibilità di teorizzare insieme pratiche comuni. La formazione, come la ricerca, devono essere un dispositivo d'accompagnamento dell'innovazione sociale.
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6.Complementarità della messa in rete delle istituzioni e delle attrezzature
Diventare lettore, sono accedere al autodidaxie, è avere accesso agli scritti sociali dove esistono ed in particolare nelle attrezzature collettive. Questo potere suppone da parte dei mediatori uno sforzo di messa in rete, un lavoro permanente d'informazione differenziata sugli scritti contemporaneamente ad azioni di formazione all'accesso degli aiuti disponibili. È soltanto con lo sforzo convergente e discreto di tutti i luoghi di vita per formare una dimensione di questa trama sretta che saranno soddisfatte le condizioni per ciascuno di un vero statuto di lettore.
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7.Ricorso alle tecnologie moderne per il perfezionamento delle tecniche di lettura
La lettura mette in opera dei processi di una natura e di una complessità senza misura comune con quelli che richiede l'utilizzo rudimentale dello scritto a disposizione ancora oggi quasi del 70% degli individui. Si deve capire che un importante investimento deve essere operato tanto nell'apprendistato iniziale che tra le fasi di perfezionamento necessario. È lo stesso per quanto riguarda alla produzione di scritti e l'impiego delle tecnologie che trasformeranno l'edizione in un'attività in gran parte comunitaria. I progressi della lettura non sono separabili del progresso in generale di cui sono allo stesso tempo causa e conseguenza.
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